AKG K812
Il top della gamma professionale AKG in prova
Introduzione
Siamo proprio sicuri, e questa è una domanda che rivolgo anche ai nostri fedeli e numerosi lettori, che il mercato delle cuffie high-end stia prendendo la giusta direzione?
Ogni costruttore cerca di dire la sua, sia in ambito progettuale, sia in ambito marketing per richiamare l’attenzione in primis degli appassionati e dei possibili acquirenti poi. Noi, nel nostro piccolo, avendo avuto contatti diretti ed esperienze lavorative nel mondo dell’audio professionale ci siamo sempre rivolti verso prodotti che facessero della solidità costruttiva e sonora un proprio marchio di fabbrica. La cuffia è sempre stata per molti anni un nostro fondamentale strumento di lavoro sia per ascoltare e correggere timbricamente i brani incisi da vari artisti, sia per valutare la bontà di tutta una serie di apparecchiature audio professionali e non. Dello stesso avviso deve essere stata AKG che per agevolare i professionisti del settore, nel corso degli anni, ha creato e commercializzato tutta una serie di cuffie professionali. Il marchio AKG, che non ha certo bisogno di presentazioni data la sua fama e la sua penetrazione, dopo aver sfornato diversi modelli ad alte prestazioni dedicate al mercato professionale, si è voluta concedere una sorta di via di mezzo introducendo varianti della K701, come le K702, Q701, K702 65th Anniversary Edition e K712. Tuttavia, se molti produttori hanno aggredito il mercato con prezzi a quattro cifre, AKG ha sempre desistito dal farlo, almeno fino a quando numerosi appassionati in tutto il mondo hanno incominciato a chiedere a gran voce una nuova cuffia. È nata così la top di gamma ovvero la AKG K812 cuffia sviluppata per il mercato professionale, ma che strizza l’occhio anche agli appassionati più esigenti.
Design
Ad essere sinceri, ma non vogliamo dirlo troppo forte per non infondere nel lettore facili entusiasmi, AKG ha fatto esteticamente un prodotto davvero molto bello. La scatola, o sarebbe quasi meglio dire lo scrigno che rinchiude la cuffia, esternamente è di color nero opaco e ad un primo sguardo incute un certo timore reverenziale. Una volta aperto, all’interno troviamo la cuffia morbidamente appoggiata su di un porta cuffia in legno di mogano. Una volta estratta possiamo notare che la K812 è una cuffia full-size, dinamica aperta e circumaurale. Il colore del prodotto è il grigio canna di fucile unito al nero e al metallo satinato. L’archetto principale è composto da due fasce di metallo ricoperte da un rivestimento sintetico abbastanza morbido che mostra una resistenza efficace. La fascia centrale è sospesa sotto i due archetti ed è in pelle con uno strato di maglia traspirante. Una volta indossata, per adeguarla comodamente alle dimensione della propria testa, ci sono delle regolazioni a scatti su entrambi i lati interni degli archetti. Tali regolazioni sono piuttosto rigide e non è facile trovare la corretta altezza dell’archetto mentre si indossano le cuffie, ma una volta individuata la giusta taratura le K812 rimangono saldamente addosso.
A questo punto, le cuffie risultano leggere e decisamente comode senza nessuna sensazione di occlusione. Il contatto dei padiglioni è gradevole. Essi infatti sono in pelle di proteine su gommapiuma a memoria e sono piuttosto unici nella loro conformazione. L’apertura del foro centrale è ristretta rispetto alla dimensione interna del padiglione auricolare, che è invece molto spazioso. Può sembrare buffo e magari un particolare di poco conto, ma le persone con orecchie di dimensioni generose non avranno alcun problema ad indossare le K812. La parte esterna del padiglione in pelle ha un grande labbro supplementare con le parole Sound Sealing impresse sopra, quasi a sottolineare un isolamento migliore nel punto più problematico dove cranio, collo e mascella si fondono in maniera unica per ciascun utente. Il trasduttore della K812 è il più grande che AKG ha mai costruito con una dimensione di ben 53 mm. Il flusso magnetico generato dal generoso driver della cuffia è di 1,5 Tesla. La bobina di alluminio ricoperta di rame estende la risposta in frequenza, secondo i dati di AKG, fino a 54 kHz. La cuffia è dotata di un cavo removibile di 3 metri di lunghezza terminato con il classico connettore dorato sbilanciato da 6,3 mm.
Prova d’uso
Tutte le cuffie, come gli altoparlanti del resto, richiedono tempi di rodaggio piuttosto lunghi. Ci siamo preoccupati pertanto di lasciar suonare la K812 per almeno 150 ore prima di effettuare il nostro test critico di ascolto. Gli amplificatori utilizzati per la prova sono stati il Bryston BHA-1, il Phonitor 2 della SPL e il G100 della Lake People connessi di volta in volta alle uscite di linea bilanciate del nostro nuovo DAC di riferimento, ovvero il Tobby della FireStone Audio. Abbiamo voluto confrontare, dato il posizionamento di mercato ed il prezzo, la top di gamma di casa AKG con l’ammiraglia di casa Sennheiser la HD-800. Abbiamo iniziato i nostri testi di ascolto collegando la K812 al Phonitor 2 ed usando i nostri brani di riferimento ad alta risoluzione. La cuffia ha dimostrato sin da subito un ottimo headstage ed un’ottima articolazione dei transienti. Il dettaglio sul medio-alto è davvero molto buono così come la resa dei bassi. La restituzione delle basse frequenze è sempre stata, anche in passato, un po’ il tallone di achille delle top di gamma di casa AKG. Nel caso della K812 i bassi sono piuttosto pieni e profondi anche se però risultano stoppati come se fossero tenuti frenati da una mano invisibile.
Se confrontata con la HD-800 quest’ultima scende un po’ più in basso e dimostra una maggior dinamicità nella resa sonora delle basse frequenza senza costrizioni di sorta. La timbrica delle due cuffie risulta abbastanza simile ed entrambe godono di una scena sonora piuttosto ampia. A onor del vero tuttavia, la HD-800 mette l’ascoltatore nelle condizioni di percepire in maniera più distinta la posizione di singoli strumenti fornendo un immagine più trimensionale. Con il Phonitor 2 la K812 ha invece una timbrica più monitor rispetto alla HD-800 e fornisce un accoppiamento migliore rispetto all’ammiraglia di casa Sennheiser. Infatti la potenza e il timbro neutro leggermente caldo dell’amplificatore tedesco riescono ad assecondare maggiormente il suono della AKG senza per questo alterarne in maniera drammatica la resa sonora. Le voci e gli strumenti acustici sono restituiti nella loro gamma timbrica corretta anche a livelli di pressione sonora piuttosto elevati. L’abbinamento con l’amplificatore della SPL fornisce sicuramente un tipo di ascolto che si rivolge ai professionisti dell’audio che hanno bisogno di una cuffia che permetta loro di capire anche tutti i pregi ed i difetti della sorgente. Sibilanti, distorsioni sulle frequenze alte e medio alte vengono comunque impietosamente rivelate dalla K812.
Collegando successivamente la K812 al Bryston notiamo che l’headstage rimane sempre su ottimi livelli. La timbrica della cuffia diventa però leggermente più morbida soprattutto sulle basse frequenze dove la AKG sembra scendere un pò meno in basso e con una minore, ma comunque percettibile, autorevolezza rispetto alla HD-800. Su queste frequenze la resa della cuffia diventa più secca e meno rotonda, visto che il Bryston asciuga leggermente la parte più bassa dello spettro sonoro, mettendo in risalto ancor di più il basso frenato della K812. La restituzione delle voci e degli strumenti acustici non subisce invece variazioni di sorta rispetto al pilotaggio effettuato con il Phonitor 2. Possiamo quindi affermare, senza per questo addentrarci in considerazioni apodittiche, che la K812 è complementare al Phonitor 2 così come la HD-800 è complementare al Bryston BHA-1. Se poi si collega la HD-800 in bilanciato ai due amplificatori, la cuffia prende il volo e saluta tutti inserendo una marcia in più rispetto alla K812 che si ritrova con il solo collegamento in sbilanciato a non poter esprimere, almeno secondo noi, il massimo del suo potenziale. Confrontando infine le due cuffie con il G100 della Lake People la resa di entrambe si attesta su livelli molto vicini l’uno all’altro. La HD-800 risulta leggermente più precisa nell’articolazione dei transienti e nello scandire gli attacchi e i rilasci delle singole note. In ogni caso la timbrica calda del G100 aiuta le due cuffie a riequilibrare la loro risposta sonora.
Conclusioni
L’AKG K812 è sicuramente un prodotto molto valido. È una cuffia nata per i professionisti dell’audio che devono poter avere un ascolto senza compromessi, mentre ad alcuni audiofili potrebbe sembrare poco musicale in quanto vengono rivelati senza troppa pietà tutti i difetti della sorgente o della musica che si sta ascoltando. La K812 risente inoltre del tipo di amplificazione con cui viene alimentata. È necessario infatti disporre di un amplicatore potente e di pari livello in modo da far lavorare adeguatamente le membrane dei driver e fornire la spinta necessaria soprattuto alle basse frequenze. A tal proposito abbiamo trovato ottimo l’abbinamento con un amplificatore professionale quale il Phonitor 2. Pensiamo quindi che questa accoppiata possa tranquillamente risiedere in pianta stabile in molti studi di registrazione od in tutte le situazioni in cui è richiesto un ascolto analitico. La K812 deve essere rodata per un buon numero di ore prima di poter riuscire ad esprimere tutto il suo potenziale fornendo a generi come la musica classica, il jazz ed i brani di alta risoluzione l’attenzione che meritano. Concludendo possiamo dire che le notevoli qualità soniche di AKG K812 ci portano a raccomandarla caldamente non solo a tutti i professionisti dell’audio, ma anche a tutti gli audiofili più esigenti.
Opinione
L’AKG K812 mi è molto piaciuta come strumento di ascolto professionale soprattutto in abbinamento al Phonitor 2. Se la casa madre avesse fornito nella dotazione stock anche un cavo bilanciato le potenzialità della cuffia si sarebbero ampliate enormemente, potendosi giovare, e non poco, del pilotaggio in bilanciato, soprattutto nell’articolazione e nella resa delle basse frequenze. Se sul mercato non ci fosse già la HD-800, l’AKG K812 sarebbe la cuffia che comprerei immediatamente. Nonostante essa rientri nelle cuffie realizzate per un uso professionale che sposa di più l’analiticità alla musicalità, ci sono sempre più persone, come il sottoscritto, che cercano un prodotto di questo tipo e con questo suono. In tal caso l’AKG K812 è forse il meglio che si può comprare.
Giudizio
- Scoring110
- Qualità sonora [1]
10 - Valore economico [2]
8 - Misure [3]
9 - Qualità costruttiva [4]
10 - Versatilità [5]
8 - Giudizio complessivo
9
- 1. La qualità sonora è davvero ottima in particolare per usi professionali
- 2. Il valore economico della cuffia è piuttosto buono se rapportato al prezzo
- 3. Le misure riportano una linearità molto buona su diversi parametri
- 4. La qualità costruttiva e l’estetica sono davvero ottime
- 5. La versatilità non è così ampia. La cuffia risente dell’amplificatore a cui è abbinata