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Audeze LCD-3

Prova cuffie planari magnetiche top di gamma Audeze

Audeze LCD-3 nella custodia in legno

Introduzione

Per anni il mondo delle cuffie high-end si è diviso tra elettrostatiche e dinamiche, quasi fosse una battaglia tra giganti nella sfida all’ultimo modello. Una battaglia che ha comunque indotto le case produttrici a vendere cuffie dalle prestazioni sempre più spinte al prezzo però di una minor musicalità e naturalezza all’ascolto. Da tempo i cuffiofili più esigenti bramavano la possibilità di vedere riunite in un unico prodotto le migliori caratteristiche soniche del mondo dinamico ed elettrostatico.

A realizzare tutto questo ci ha provato una piccola azienda californiana di nome Audeze le cui cuffie a tecnologia magnetica planare hanno portato una ventata di novità e hanno creato un vero e proprio terremoto nel mondo degli appassionati. Dapprima con il modello LCD-2 e successivamente con le più raffinate e performanti LCD-3 oggetto di questo nostro articolo. L’Audeze, fondata da Alex Rosson e Sankar Thiagasamudram, è stata creata inizialmente per costruire line array di altoparlanti, ma i due fondatori capendo ben presto la difficoltà a penetrare in quella fascia di mercato si sono rivolti al mondo delle cuffie. Poiché avevano già sviluppato un driver magnetico planare adatto agli altoparlanti pensarono di crearne una versione miniaturizzata per il primo esemplare di cuffie chiamato LCD-1. Nonostante il loro aspetto senza pretese, le cuffie LCD-1 fecero una notevole impressione e tutte le 25 unità prodotte vennero facilmente vendute. In seguito l’azienda, spinta dall’entusiasmo degli appassionati, realizzò la LCD-2. Questa cuffia negli ultimi anni ha venduto un altissimo numero di esemplari. La LCD-2 è stata poi oggetto di una revisione nel 2011, con l’implementazione di un driver migliorato. Tuttavia le caratteristiche della nuova nata LCD-3 hanno spinto la performance sonora a livelli ancora più alti. Un look più raffinato, la scelta di materiali più pregiati, un driver magnetico planare di concezione e design completamente nuovi, hanno infatti dato nuovo sfarzo all’ascolto in cuffia.

Design

La custodia in legno dell’Audeze LCD-3

La custodia in legno

L’LCD-3 può essere acquistata in un’elegante scatola di legno o in una più pratica e robusta custodia da viaggio. In entrambi i casi, all’interno oltre alla LCD-3 si trovano i cavi cuffia sia per la connessione in sbilanciato che in bilanciato. I cavi si connettono alle cuffie tramite dei mini XLR con un sistema di bloccaggio molto sicuro alla base di ogni padiglione. Il cavo bilanciato termina poi con un connettore XLR a 4 poli. A questo proposito e come è facile aspettarsi, esiste un fiorente mercato di cavi aftermarket costruiti appositamente per questa cuffia tra i quali poter scegliere. I cavi forniti in dotazione dalla casa permettono comunque, almeno inizialmente, di non doversi perdere nei meandri di questo mercato. I padiglioni esterni della cuffia sono realizzati con precisione artigianale e costruiti in legno zebrano selezionato a mano. I padiglioni interni sono invece assemblati con morbidi cuscinetti auricolari inclinati fatti di pelle di agnello pregiata e di un tessuto in microfibra scamosciata. Sempre all’interno dei padiglioni vi è poi un apposita aggiunta di schiuma allo scopo di offrire la giusta quantità di stabilità ed equilibrio acustico. La costruzione e il look generale della Audeze rimandano molto a quel tipo di cuffie usate dagli ingegneri radio vecchia scuola.

Tecnologia

I cavi in dotazione

I cavi in dotazione

La tecnologia magnetica planare usata dalla LCD-3 ha lo scopo di riprodurre il suono con la massima precisione e nella maniera più vivida possibile. Chi non conosce tale tecnologia può pensare al driver magnetico planare come ad una sorta di incrocio tra un driver dinamico ed uno elettrostatico. Similmente ad una cuffia dinamica standard, le cuffie magnetiche planari usano il campo magnetico intorno ad un conduttore attraverso cui passa la corrente elettrica che guida il diaframma. Allo stesso modo di un driver elettrostatico, la membrana di un altoparlante magnetico planare è un sottile foglio di pellicola trasparente flessibile, ma a differenza di quello elettrostatico, il foglio è molto più sottile, piatto e pieno di conduttori elettrici. Una matrice di magneti è posta davanti e dietro il diaframma in modo che i conduttori siano immersi in un campo magnetico isodinamico. Quando la corrente passa attraverso i conduttori, il campo magnetico creato dal flusso di corrente interagisce con il campo isodinamico creato dai magneti permanenti, inducendo i conduttori e quindi il diaframma, a muoversi. L’importante funzione del campo isodinamico è quella di assicurare che il rapporto del flusso di corrente esercitata sul diaframma sia costante indipendentemente dalla posizione del conduttore nelle sue escursioni attraverso il campo. A sua volta, la qualità del campo isodinamico contribuisce a determinare la linearità e quindi la minima distorsione armonica del suono riprodotto.

Prova d’uso

Padiglione LCD-3

Padiglione della LCD-3

L’Audeze, una volta estratta dalla custodia, è piuttosto voluminosa e ha un considerevole peso rispetto ad esemplari concorrenti come la Sennheiser HD 800. Questo peso diventa ancora più evidente sulla testa soprattutto se la si utilizza per un buon numero di ore, al punto da avvertire quasi un leggero senso di oppressione al capo nei primissimi secondi in cui la si indossa. Sensazione che poi tuttavia sparisce. I voluminosi padiglioni interni in pelle possono inoltre creare qualche fastidio, sempre nel lungo utilizzo, soprattutto se la temperatura della stanza non è delle più fresche. Per la nostra prova abbiamo voluto utilizzare una catena d’ascolto di tutto rispetto per far si che la LCD-3 potesse esprimere al meglio tutto il suo potenziale. Tale catena era formata dall’MSB Platinum DAC IV con alimentazione separata, dagli amplificatori per cuffia Bryston BHA-1 e Violectric V200. Le connessioni tra DAC e amplificatori hanno beneficiato del collegamento in bilanciato. Quello che ci ha colpito nei primi minuti di ascolto, collegando la cuffia in sbilanciato, è stata la naturalezza del messaggio sonoro. Le voci e gli strumenti acustici sono sembrati reali per estensione e fedeltà nella riproduzione.

L’intera sorgente veniva restituita in maniera piacevole e piuttosto musicale, con una risposta lineare, precisa delle frequenze basse e medie. La separazione dei canali è stata decisamente buona con una ricostruzione della scena sonora corretta. La naturalezza all’ascolto della LCD-3 è infatti determinata anche da una certa morbidezza nella parte di spettro più critica per l’orecchio umano. Parliamo del range di frequenze tra i 4 e gli 8 kHz in cui l’Audeze si è dimostrata sicuramente meno radiografante se paragonata alla HD 800. Si è notata infatti la tendenza ad ammorbidire determinati difetti nelle incisioni sonore meno raffinate. Nello specifico le sibilanti e le piccole distorsioni alle alte frequenze, più facilmente evidenziate dalla HD 800, qui si confondevano maggiormente e risultavano meno evidenti. Se si passa al collegamento della LCD-3 in bilanciato il volume d’ascolto aumenta leggermente con il messaggio sonoro che acquisisce più corpo e autorevolezza. L’articolazione dei transienti è coinvolgente. Il Basso e la cassa della batteria sono precisi e hanno un impatto dinamico notevole. La scena sonora si apre ancora di più. La profondità delle basse frequenze diventa importante. Le medie vengono restituite in maniera più precisa e anche le alte frequenze acquistano una maggiore apertura.

Da ricordare che la timbrica della cuffia migliora con il suo continuo utilizzo. Per una resa al meglio delle sue potenzialità è propedeutica una corretta fase di burn-in lasciando suonare la cuffia almeno per un centinaio di ore. La LCD-3 richiede, nonostante la bassa impedenza, un pilotaggio energico e deciso. Il Bryston BHA-1 ci è sembrato il compagno ideale dell’Audeze perché riesce ad esaltare le capacità micro e macrodinamiche della cuffia migliorandone la linearità alle alte frequenze. La musica liquida ed in particolare le incisioni ad alta risoluzione, dal range dinamico elevato, si sono dimostrate le più adatte per comprendere il potenziale sonico della LCD-3. Va rilevata tuttavia, soprattutto nei passaggi musicali più complicati, una certa fatica nello stare allo stesso passo di una cuffia molto veloce come la HD 800. Si nota infatti una certa congestione nei transienti e nella ricostruzione scenica. La risposta alle alte frequenze in alcuni brani sembra essere un limite delle cuffie magnetiche planari probabilmente a causa della continua necessità di risolvere i problemi di smorzamento.

Conclusioni

I padiglioni in pelle

I padiglioni in pelle

La LCD-3 è una di quelle cuffie che sicuramente impressiona ad un primo ascolto e tale sensazione si fortifica soprattutto con un utilizzo costante e prolungato. La tecnologia magnetica planare, rispetto a quella dinamica ed elettrostatica, offre infatti un buon equilibrio tra l’essere accurata e l’essere musicale, anche con incisioni che non sono propriamente ottimali. In senso teorico e assoluto, pensiamo quindi di poter dire che la LCD-3 è una delle migliori cuffie oggi disponibili, al pari di cuffie altrettanto apprezzate dagli appassionati come ad esempio la Sennheiser HD 800 e la Beyerdynamic T1. In termini pragmatici l’LCD-3 ha le carte in regola per essere annoverata nella cerchia del meglio del meglio, sia per la qualità della costruzione e dei materiali impiegati, sia per il tipo di ascolto, sia per il timbro naturale, specialmente nella fascia delle frequenze medie. La dinamica, l’articolazione e l’estensione alla basse frequenze riescono a portare l’ascoltatore molto vicino a quella che è una esecuzione dal vivo. A patto però che si costruisca intorno ad essa una catena d’ascolto di tutto rispetto. La LCD-3 infatti trae beneficio dall’utilizzo di amplificatori a stato solido, a topologia bilanciata e di grande potenza. Non è una cuffia propriamente monitor come la HD 800. Ha una timbrica più morbida sulle frequenze alte. Tale caratteristica la rende più indulgente con le incisioni meno raffinate.

Qualche reale giovamento all’ascolto lo si potrebbe tuttavia avere nel sostituire il cavo stock con uno in argento puro per migliorarne la linearità nella parte alta dello spettro sonoro. Inoltre non è certo una cuffia per un sessione di ascolto on-the-go all’aperto, né può essere pilotata da una qualsiasi forma di amplificazione che si trova all’interno di uno smartphone o di un iPod. Inoltre è grande e ha un peso considerevole. Questi fattori alla lunga possono contribuire ad una certa fatica d’ascolto soprattutto per i muscoli alla base del capo. In più l’essere un prodotto artigianale costruito con materiali pregiati richiede anche maggiore cura ed attenzione nell’utilizzo. Il prezzo del prodotto è tale da farlo collocare in una fascia di mercato decisamente high-end. In conclusione al di là del suo costo il tempo trascorso con l’Audeze LCD-3 può rivelarsi un’esperienza molto interessante che può contribuire ad elevare il livello di ascolto della vostra musica, sia che siate un audiofilo, sia un professionista dell’audio o un fanatico tout court. Sicuramente ci sono sul mercato cuffie altrettanto valide ma le Audeze sono un vero e proprio strumento che più di altri avvicina l’ascolto alla naturalezza del messaggio sonoro. Forse il miglior complimento che possiamo fare alla LCD-3 è quello di non essere una cuffia per tutti perché non può far parte di un ascolto solo occasionale o estemporaneo ma si colloca in quell’ambito dove la musica vive e respira.

Opinione

La LCD-3 sullo stand

La LCD-3 sullo stand

Della LCD-3 si sono dette e scritte molte cose. Per quanto mi riguarda, non la considero ancora la cuffia definitiva per tutta una serie di motivi. In primis per i limiti della tecnologia planare magnetica che non permette di avere una risposta lineare alle alte frequenze. Poi per il suo considerevole peso e per la natura sonica poco radiografante specie se confrontata con cuffie dinamiche come la Sennheiser HD 800 e la Beyerdynamic T1. Nel mio lavoro ho sempre cercato di usare cuffie che mi permettessero di avere un ascolto che fosse il più neutro possibile. A onor del vero però posso dire che l’LCD-3 è la miglior cuffia che abbia mai provato in termini di naturalezza e musicalità. Veramente notevole poi l’impatto dinamico sulle basse frequenze e la restituzione delle voci. Il percorso intrapreso dalla Audeze è decisamente valido sotto il profilo della musicalità e naturalezza all’ascolto. Spero possa continuare a migliorare ulteriormente anche in timbrica e linearità.

Giudizio

  • Punteggi110
  • Qualità sonora [1]9
  • Valore economico [2]7
  • Misure [3]8
  • Qualità costruttiva [4]10
  • Versatilità [5]9
  • Giudizio complessivo9
  1. 1. La qualità sonora si attesta su livelli piuttosto alti di fedeltà
  2. 2. Il valore economico delle cuffie non la rende un prodotto accessibile a tutti
  3. 3. Le misure dimostrano un linerarità molto buona su diversi parametri
  4. 4. La qualità costruttiva è ai massimi livelli ma l'estetica potrebbe migliorare
  5. 5. La versatilità è ad ampio raggio e la cuffia viene pilotata facilmente
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