Audeze LCD-X
Le nuove nate di casa Audeze in prova
Introduzione
La diatriba che accalora gli audiofili sul confronto tra cuffie ed altoparlanti è ormai giunta, secondo noi, ad un punto di non ritorno. Se potessimo citare un famoso personaggio storico potremmo dire che ormai il dado è tratto. Lo sviluppo e il tempo dedicato dalle più importanti aziende ai prodotti di alto livello per l’audio personale hanno fatto si che una buona parte degli audiofili spostasse le proprie preferenze d’acquisto verso il mondo delle cuffie.
Non ci riferiamo solo al mercato dorato e quasi esclusivo delle cuffie elettrostatiche e dinamiche, ma, in particolar modo a quello che ha visto protagonisti una schiera di acquirenti di cuffie ortodinamiche a tecnologia magneto-planare. Proprio queste cuffie sono infatti quelle che hanno permesso di effettuare il sorpasso, dapprima sussurrato e poi quasi annunciato in sordina, su buona parte degli altoparlanti oggi disponibili in commercio. Ci riferiamo in particolare alle performance soniche e alla scalabilità in termini prestazionali di cuffie che hanno rivoluzionato il mercato, non solo in termini di vendita ma anche per tutta una serie di apparecchi loro dedicati, come amplificatori e DAC di fascia alta. A questo proposito, circa un anno fa abbiamo avuto l’occasione di provare e recensire una delle migliori cuffie ortodinamiche presenti sul mercato, la Audeze LCD-3. L’azienda che la produce è stata fondata da Alex Rosson e Shankar Shivasamudram poco più di quattro anni fa ed è incredibile pensare al successo che essi hanno avuto nel mondo delle cuffie high-end in così poco tempo. Entrambi i fondatori, che avevano iniziato a collaborare per essere protagonisti soprattutto nel settore degli altoparlanti, ben presto si resero conto di quanto alti sarebbero stati i costi necessari per l’ingresso in quel mercato. Così decisero di lasciare gli altoparlanti per dedicarsi alle cuffie. Il primo serio debutto in questo nuovo settore avvenne con una cuffia ortodinamica chiamata LCD-2, che vendettero ad un prezzo attorno ai 1000 dollari. Il successo commerciale della LCD-2 fu tale che moltissimi esemplari vennero acquistati da parecchi intenditori di cuffie high-end. Circa un anno dopo, Audeze ha cercato di alzare la posta in gioco commercializzando la LCD-3, una delle cuffie più musicali mai realizzate ma anche piuttosto costosa. La LCD-3 è diventata ben presto la nuova beniamina di tanti appassionati raccogliendo una quantità notevole di recensioni positive tra le quali anche quella fatta appunto da noi di HDPhonic. Non contenti di questo grande successo commerciale, alla Audeze hanno pensato bene di migliorare ulteriormente il livello prestazionale delle proprie cuffie sviluppando una nuova tecnologia denominata Fazor. Di questa nuova tecnologia godono ormai tutti i modelli della gamma Audeze compresa una delle ultime nata: la LCD-X oggetto della nostra prova.
Design
Il design delle cuffie Audeze è sempre stato particolarmente attraente. Da un lato per le dimensioni generose, dall’altro per quel look retrò che fa molto ingegnere radiofonico vecchia scuola. La cuffia è dotata anch’essa della classica custodia rigida tipica di tutte le Audeze e di due cavi per la connessione in sbilanciato e in bilanciato. Anche se l’aspetto esteriore in generale assomiglia ai modelli precedenti, la LCD-X è caratterizzata da un uso differente di materiali rispetto ai più familiari padiglioni esterni in legno zebrano tipici del modello top LCD-3. Quelli della X sono infatti realizzati in alluminio anodizzato, con la possibilità di scegliere gli anelli che ricoprono la parte esterna dei padiglioni in colore nero o grigio. Il cliente può anche scegliere il tipo di imbottitura dei padiglioni interni ovvero in pelle d’agnello nera, oppure in eco-pelle scamosciata con una finitura morbida priva di cuoio. Come per tutti gli altri modelli di casa Audeze, all’interno dei padiglioni vi è un’apposita aggiunta di schiuma allo scopo di offrire la giusta quantità di stabilità ed equilibrio acustico. Visto che un vecchio proverbio dice di non aggiustare ciò che non è rotto, alla Audeze hanno pensato bene di evitare troppe modifiche dotando la LCD-X di elementi comuni ai modelli precedenti come i trasduttori planari al neodimio che usano il campo magnetico generato da un conduttore attraverso cui passa la corrente elettrica che guida il diaframma. Come nella LCD-3 quindi, quando la corrente passa attraverso i conduttori, il campo magnetico creato dal flusso di corrente interagisce con il campo isodinamico creato dai magneti permanenti, inducendo i conduttori e quindi il diaframma, a muoversi. La vera novità tuttavia è nell’aver implementato sulla LCD-X un nuovo trasduttore fatto di un materiale ancora più leggero e più sottile, ribattezzato Fazor. Con questa nuova tecnologia è stato possibile ottimizzare al massimo il flusso sonoro all’interno della cuffia migliorando non solo l’immagine stereo e la velocità dei transienti, ma rendendo soprattutto la risposta ancora più lineare con una maggiore estensione delle medie e delle alte frequenze. Alla Audeze sostengono che con i nuovi driver Fazor la capacità di risposta in frequenza della LCD-X eccede ampiamente il range dell’udito umano, partendo da 5 Hz fino a raggiungere i 50 kHz. Purtroppo non avendo a disposizione una coppia di animali in grado di percepire questi estremi di banda, ci fidiamo delle dichiarazioni di casa Audeze e del nostro udito che per fortuna fa ancora egregiamente il proprio dovere.
Prova d’uso
Spesso recensire un prodotto audio può essere estremamente impegnativo perché, quando si ascolta la musica, è difficile descrivere umanamente l’intensità dell’esperienza emotiva, soprattutto se si cerca di mettere in una pagina bidimensionale la grandezza tridimensionale dell’esperienza sonora. Come sempre, prima di qualsiasi ascolto critico, la LCD-X è stata fatta rodare per almeno 200 ore all’interno del nostro studio. In più per questa prova abbiamo voluto usare due amplificatori di altissimo livello quali il Bryston BHA-1 e il McIntosh MHA-100, che abbiamo provato qui qualche settimana fa. Inoltre abbiamo voluto impiegare solo brani ad alta risoluzione di generi diversi e dai diversi range dinamici in modo da mettere la cuffia nelle condizioni di poter esprimere il massimo del proprio potenziale. Infine abbiamo utilizzato dei cavi bilanciati costruiti ad hoc da AirTech e Double Helix Cables. In questo modo, sin dai primi minuti di ascolto, ci siamo resi conto che la LCD-X è una cuffia di altissimo livello che tuttavia esige una catena audio di altrettanto altissimo livello per poter essere valutata in modo corretto ed in maniera molto simile a quanto richiederebbe un sistema di ascolto high-end tradizionale. La nostra prova è cominciata collegando la cuffia in bilanciato al BHA-1. Oltre all’ottima costruzione materiale, abbia tuttavia notato quello che è un pò il gran difetto di tutte le Audeze, ovvero il peso che si avverte sul collo sin dai primi momenti ed il leggero senso di occlusione che però sparisce praticamente subito. A parte questo difetto veniale a cui ci si abitua facilmente, abbiamo constatato fin da subito la facilità con cui la LCD-X viene pilotata dal Bryston. Confrontando la resa sonora nelle due modalità sbilanciata e bilanciata abbiamo rilevato che la massima resa si ottiene pilotando la cuffia in bilanciato. In questo modo la LCD-X esprime una timbrica molto equilibrata che fa comprendere perché è diventata una delle cuffie preferite dai professionisti dell’audio e da alcuni tra i più famosi mastering engineer che la usano come secondo ascolto di riferimento.
L’immagine stereo è decisamente buona e sicuramente migliore rispetto alla LCD-3 che avevamo provato mesi addietro. Questo grazie anche all’implementazione della nuova tecnologia Fazor. Secondo noi la LCD-X riesce quindi ad unire il meglio della timbrica di due prodotti come la Sennheiser HD 650 e la HD 800, cuffie che sono state per moltissimo tempo il nostro riferimento negli ascolti critici e per sessioni di mastering. La LCD-X è caratterizzata da alti decisamente più raffinati e meno plastici rispetto a quelli espressi dalla HD 800, mentre rispetto alla HD 650 la Audeze riesce invece a dare una maggior naturalezza nella resa del messaggio sonoro restituendo frequenze alte meno granulose rispetto alla cuffia di casa Sennheiser. Il realismo riproduttivo degli strumenti è davvero impressionante. Avvertiamo nettamente una precisa distinzione dei livelli di macro e microdinamica nei passaggi più complessi. Le frequenze medie restituiscono un realismo assoluto delle voci ed i bassi, pur scendendo parecchio in frequenza, sono veloci e precisi. Ad essere sinceri la LCD-X ha trovato nel Bryston BHA-1 il partner sonoro ideale. La resa combinata dei due prodotti infatti permette di avere un quadro timbrico molto preciso della sorgente che si sta ascoltando con tutti i pregi e i difetti che ne derivano. Va sottolineato inoltre che la LCD-X necessita di un adeguato periodo di rodaggio per rendere al meglio, mentre la sostituzione del cavo stock con uno costruito ad hoc migliora sicuramente la resa sulle frequenze medie elevando ulteriormente le già notevoli prestazioni. La cuffia di casa Audeze non ha di certo l’headstage della HD 800, ma l’utilizzo della tecnologia Fazor aiuta a ridurre un pò le distanze. Pilotando poi la LCD-X con il McIntosh MHA-100 ecco che l’immagine stereo diventa leggermente più tridimensionale. Si avverte una minor spinta sulle basse frequenze perché la cuffia viene pilotata con minor autorità rispetto al Bryston che riesce invece a farla scendere leggermente più in basso garantendo una miglior e più precisa articolazione dei transienti rispetto al McIntosh. Con quest’ultimo le frequenze medie ed alte guadagnano in pulizia anche ad alti livelli di pressione sonora, mentre sempre ottima è la resa delle voci.
Conclusioni
Noi di HDPhonic avevamo intuito già da tempo ciò che prima o poi sarebbe successo. Ci riferiamo al sorpasso che le cuffie di alto livello hanno ormai compiuto sui sistemi di ascolto tradizionali. D’altronde per ottenere la stessa resa di una cuffia come la LCD-X da parte di un impianto stereo tradizionale, è necessario arrivare a spendere cifre piuttosto consistenti, senza parlare poi dell’investimento sul trattamento acustico della stanza d’ascolto. I continui sforzi del team di progettazione della Audeze hanno fatto sì che le cuffie ortodinamiche segnassero il passo rispetto a quelle dinamiche. Il basso della LCD-X va infatti più in profondità e suona più preciso di qualsiasi altra cuffia dinamica aperta che abbiamo avuto modo di ascoltare, pur rimanendo il timbro fedele al carattere degli strumenti che producono le basse frequenze, cui si aggiungono medie ed alte frequenze a loro volta di notevole realismo. Come tutti i modelli precedenti di casa Audeze, le LCD-X danno ad ogni registrazione un senso di naturalezza in più, sia per la loro risposta in frequenza che è più estesa e lineare, sia per il fatto che sono più facilmente pilotabili, attirando in questo modo una schiera sempre più ampia di appassionati. La LCD-X si distingue infine per la qualità costruttiva e per i materiali impiegati abbracciando sia la filosofia dell’oggetto di lusso che dello strumento di precisione. Concludendo possiamo dire che, se per chiunque cerchi un ascolto serio in cuffia, la Audeze LCD-X è sicuramente un must, per noi questa cuffia è diventata il nostro nuovo riferimento.
Opinione
Sinceramente non sapevo cosa aspettarmi dalla LCD-X, essendo rimasto, da un lato non del tutto entusiasta del test eseguito sulla vecchia LCD-3, dall’altro avendo effettuato solo dei fugaci ascolti della X in altre sedi. Questa volta invece, dopo 17 anni di uso professionale delle cuffie, mi sono dovuto piacevolmente ricredere ed in maniera anche piuttosto ampia. Certo non siamo ai livelli della HD 800 come headstage, leggerezza e comododità e se proprio dobbiamo essere pignoli la cuffia presenta ancora una leggerissima colorazione su i mediobassi tipica del sound Audeze. Ad ogni modo i nuovi driver a tecnologia Fazor hanno fatto però davvero spiccare il volo alla LCD-X rendendola una cuffia decisamente più neutra e lineare rispetto alla LCD-3, dandomi la netta sensazione di avere due altoparlanti full-range attaccati alle orecchie. Anche l’abbinamento in bilanciato con il Bryston BHA-1 il e il cavo Complement4 di Double Helix Cables si è rivelato parecchio azzeccato, linearizzando al massimo la timbrica dell’accoppiata. La traslazione del suono e degli strumenti è fantastica e mi permette di lavorare in maniera molto più veloce e precisa rispetto ad altre cuffie ortodinamiche che trovo più eufoniche rispetto alla LCD-X. Nel momento poi in cui ho concluso i test di ascolto ho guardato quasi in maniera imbarazzata le mie fedeli HD 650 e HD 800 chiedendo a me stesso perché mai ho aspettato così tanto tempo per provare una cuffia ortodinamica, visto che le due dinamiche di casa Sennheiser si sono dimostrate per alcuni versi inferiori alla LCD-X. Apprezzo quindi grandemente la direzione verso la quale Audeze si sta dirigendo con le nuove cuffie ed il tipo di tecnologia adottata, frutto anche dei suggerimenti dei propri clienti e delle loro opinioni. In questo modo la LCD-X ha segnato decisamente il passo nel mondo delle cuffie high-end diventando un nuovo riferimento ed uno strumento di lavoro non solo per me. Ben fatto Audeze!
Giudizio
- Scoring110
- Qualità sonora [1]
10 - Valore economico [2]
8 - Misure [3]
9 - Qualità costruttiva [4]
10 - Versatilità [5]
10 - Giudizio complessivo
9
- 1. La qualità sonora si attesta su livelli molto alti
- 2. Il prezzo è elevato ma per ottenere risultati sonici migliori bisogna spendere almeno due o tre volte di più
- 3. Le misure riportano buoni risultati in tutti i comparti
- 4. La qualità costruttiva è di alto livello e l’estetica è piuttosto accattivante
- 5. La versatilità è ad ampio raggio e la cuffia viene pilotata molto facilmente