Sennheiser HD 800 S
Le ultime cuffie dinamiche di riferimento Sennheiser
Introduzione
Tutti sanno che lo scopo principale di qualsiasi azienda è quello di vendere e di farlo nella maniera più vantaggiosa ed ampia possibile. Pertanto cosa dovrebbe avere un prodotto per ottenere successo? Sicuramente essere affidabile, avere prestazioni elevate, un prezzo quasi alla portata di tutti ed un estetica accattivante. Caratteristiche insomma che valgono non solo per qualsiasi proposta commerciale, ma in particolare anche per quelle dell’universo audio, siano essi consumer o professionale.
Parlare tuttavia di questo mondo ci può spesso condurre su terreni impervi, dove i sostenitori dell’una o dell’altra parte si guardano sempre con diffidenza e sospetto ritenendo poco affidabili le opinioni della controparte. Nonostante ciò, a volte però possono presentarsi dei punti di contatto che riescono a mettere d’accordo sia gli audiofili che i professionisti dell’audio. Ci riferiamo in particolare ad un prodotto che ha avuto un riscontro piuttosto elevato in entrambi i settori, ovvero una cuffia, o meglio, LA cuffia con cui tutte le altre devono essere misurate e confrontate. Senza usare troppi giri di parole stiamo parlando della Sennheiser HD 800 che per quasi dieci anni ha rappresentato il modello di punta della casa tedesca, un modello che ha portato una vera e propria rivoluzione nell’universo delle cuffie dinamiche e che ha avvicinato un alto numero di persone al suo utilizzo, sia per scopi professionali che per puro intrattenimento. Intorno ad essa sono state spese decine di parole, articoli e recensioni, con un successo commerciale che forse nemmeno la Sennheiser si aspettava considerando anche il prezzo piuttosto impegnativo della loro ammiraglia. Ma si sa, il progresso avanza veloce, il mercato si evolve e pure le esigenze dei clienti. A tal proposito possiamo tranquillamente dire che, nonostante le elevate prestazioni di cui è capace la HD 800, essa è sempre stata una cuffia che solo se messa in determinate condizioni può davvero sprigionare tutto il suo potenziale. Per nostra diretta esperienza personale, la top di gamma di casa Sennheiser, potrebbe rivelarsi, ad un normale utente, una cuffia ostica da far suonare.
Ad un primo impatto infatti, la timbrica fin troppo chiara e una certa leggerezza in basso, potrebbero far storcere il naso a più di un utilizzatore soprattutto se usata con strumenti riproduttivi non adeguati o collegata all’uscita cuffia di un normale iPod o DAP. Questa possibile evenienza ha quindi spinto diverse case produttrici, tra cui la stessa Sennheiser, a riempire il mercato di amplificatori cuffia dedicati, sia a valvole che a stato solido, di cavi cuffia aftermarket con sezione generosa per cercare di enfatizzare la risposta in basso, fino ad arrivare al tuning pesante messo in atto da alcuni utenti americani. Quest’ultima vicenda in particolare ha scatenato nei diversi forum consumer e non, le più disparate discussioni scomodando persino autorevoli giornalisti del settore e facendo spuntare come funghi grafici comparativi della risposta in frequenza che la HD 800 offre prima e dopo le modifiche. D’altronde, si sa, il serio professionista dell’audio preferisce basarsi sulla concretezza della propria esperienza e su quella del prodotto utilizzato senza dare minimamente ascolto al richiamo delle sirene audiofile o ai risultati empirici del fai da te. Tuttavia, vuoi per le logiche di mercato, vuoi per l’evoluzione delle tecnologie concorrenti, le politiche di marketing delle case produttrici si sono fatte più facilmente suggestionare e qualcuna di queste voci sull’effettiva bontà sonica di tali modifiche, deve essere sicuramente arrivata alle orecchie di mamma Sennheiser. Il tutto è nato dalle lamentele continue negli anni di molti utilizzatori per un fastidioso picco su i 6 kHz e una modesta corposità delle basse frequenze che rendono un po’ sbilanciata la risposta della cuffia ed evidenziano la sua difficoltà nell’essere utilizzata con alcuni generi musicali che non siano la musica classica e il jazz. Per ovviare a tutto questo e perché, si sa, il cliente va sempre accontentato, forte del successo dei 50 mila esemplari venduti, la Sennheiser ha voluto riprendere in mano il progetto della HD 800 per dare vita ad una nuova top di gamma ed a quella che può essere considerata la sua evoluzione naturale: la HD 800 S oggetto di questa nostra prova.
Design
Esteticamente la nuova HD 800 S non differisce molto dalla precedente. È solo più facilmente riconoscibile per via del colore nero della parte esterna dei padiglioni e dell’archetto su cui vi è sempre scritto HD 800 assieme al numero di serie. La confezione a corredo della cuffia reca invece esternamente la scritta HD 800 S in argento al centro. La lussuosa custodia nera contiene, oltre alla cuffia, due cavi da 2,5 metri di lunghezza in rame placcato argento da 36 AWG di diametro. Mentre uno di questi è terminato con il classico jack da 6,3 mm, l’altro è terminato con un connettore bilanciato XLR maschio a 4 poli per le connessioni ad amplificatori bilanciati. Completa la dotazione il manuale di istruzioni. I pad della cuffia sono rivestiti in alcantara con un superbo tessuto scamosciato che è abbastanza rigido ma è molto confortevole e resistente all’acqua. Il resto del telaio è realizzato in materiale a norma aerospaziale, il che contribuisce a rendere acusticamente inerte la HD 800 S. Essendo una cuffia di tipo dinamico completamente aperta, se ne sconsiglia l’utilizzo in ambienti esterni o altamente rumorosi. La nuova top di gamma adotta dei driver da 56 mm come la precedente ma le differenze non sono solo di carattere estetico o monetario.
I tecnici della Sennheiser a dire il vero sono stati piuttosto parchi nel darci indicazioni sulle differenze tra i due modelli, ma molto del lavoro fatto sulla HD 800 S deriva dai test e dalle tecnologie implementate sulle cuffie in-ear IE800 sulle quali è stato applicata una struttura per ridurre le risonanze e rendere più equilibrata la risposta in frequenza. Per la HD 800 S si parla quindi di una risposta da 4 a 51000 Hz (a -10 dB) mentre la HD 800 va da 6 a 51000 Hz. Entrambe con un’impedenza nominale di 300 Ohm ed una sensibilità di 102 dB. Questa differenza in frequenza, pur sembrando un dettaglio minore sulla carta, come avremo modo di vedere, è invece l’espressione di un aggiornamento che ha giovato non poco in termini di prestazioni pure. Aggiornamento consistito, tra l’altro, nell’impiego di un risuonatore di Helmholtz per stemperare il picco sui 6 kHz ed aggiungere una seconda armonica in basso in modo da poter rendere la resa di queste frequenze più corposa e convincente. In sostanza, si è utilmente usato un risuonatore in funzione antirisonanza. È noto infatti che i risuonatori di Helmholtz possono essere impiegati per amplificare o annullare particolari frequenze ed è questo lo scopo del piccolo risuonatore cilindrico che è stato posizionato all’interno di ciascun driver della cuffia. Può sembrare una soluzione molto semplice e magari banale, ma come abbiamo avuto modo di ascoltare nella prova d’uso si è rivelata molto efficace. Le modifiche che in un primo momento sono state ideate e applicate in maniera amatoriale dagli utenti più smaliziati, sono state perfezionate ed applicate ad hoc dai tecnici tedeschi di casa Sennheiser. Tutto questo ha contribuito a garantire alla nuova top di gamma un carattere sonoro ben definito e diverso dal precedente modello.
Prova d’uso
Come ogni prova d’uso che si rispetti abbiamo lasciato rodare la cuffia per una settimana intera prima di effettuare qualsiasi test critico di ascolto. Abbiamo inoltre voluto utilizzare, per un confronto ad armi pari, la precedente HD 800 in modo da poterci rendere conto delle effettive differenze tra i due modelli. Oltre ai cavi in dotazione alla cuffia, abbiamo voluto utilizzare un paio di nostri cavi bilanciati costruiti in modo specifico con materiali a norme militari insieme ovviamente al parco completo di amplificatori in nostro possesso, ovvero il Lake People G100, l’iFi Audio iCAN SE, l’Audio-GD Master 9 e l’HPBA-2 S di QES Labs che è stato appositamente costruito per questa cuffia secondo le nostre specifiche. La particolarità dell’HPBA-2 S sta nel fatto che oltre ad essere un amplificatore dual mono bilanciato con pilotaggio in corrente, esso ha una curva di impedenza di uscita che ricalca esattamente quella della HD 800/HD 800 S. Questo permette alla top di gamma di casa Sennheiser di esprimere tutto il suo potenziale e di rendere al massimo soprattutto come linearità nella parte alta dello spettro sonoro e come risposta ai transienti sulle basse frequenze. Sempre nella prova, abbiamo utilizzato come sorgente la nostra DAW collegata via USB e via S/PDIF ai due DAC presenti nel nostro studio, ovvero il Tobby della Firestone Audio e il Mytek Stereo 96. Come player abbiamo utilizzato JRiver con Fidelizer e Process Lasso Pro. Tutti i cavi di alimentazione e segnale sono di progettazione custom. I brani musicali utilizzati per la prova hanno coinvolti diversi generi con diverse risoluzioni e profondità di bit. Partendo dall’abbinamento G-100/HD 800 S con il cavo sbilanciato stock, notiamo subito una maggior profondità e corposità delle basse frequenze unita ad una maggiore linearità delle alte frequenze. Il fastidioso picco sui 6 kHz sembra essere sparito. Il soundstage, che era uno dei punti di forza della vecchia HD 800, rimane invariato. Passando poi all’utilizzo sempre con il cavo stock sbilanciato dell’iCAN SE, l’ascolto si fa più interessante sia per la maggior potenza di questo amplificatore sia per la sua maggior precisione e messa a fuoco rispetto al G-100. Tutto diventa più coinvolgente, più naturale e le basse frequenze acquistano maggior profondità.
Queste prime ore di ascolto ci fanno dunque capire che la HD 800 S è sicuramente un bel passo avanti rispetto al precedente modello e se dovessimo definire di primo acchito questa cuffia diremmo tranquillamente che è un prodotto plug and play. La HD 800 S ci dà l’impressione di essere più facilmente pilotabile e meno schizzinosa negli abbinamenti rispetto alla precedente HD 800, anche se ad essere sinceri non rimaniamo particolarmente colpiti dalle prestazioni dei cavi forniti a corredo, cavi che a nostro parere hanno un sezione fin troppo sottile e non riescono a far suonare la cuffia al pieno delle sue potenzialità sopratutto nella parte basso dello spettro sonoro. Inoltre come tutte le cuffie ad alta impedenza di casa Sennheiser ovvero la HD 600, HD 650 e HD 800 anche la HD 800 S beneficia e non poco del pilotaggio in bilanciato acquistando corpo, velocità e precisione nella riproduzione se connessa ad amplificatori a tipologia bilanciata e a cavi opportuni. A tal proposito i cavi bilanciati in nostro possesso hanno sezioni di 18 AWG e 21 AWG che permettono alla HD 800 S di esprimere in maniera più completa il proprio potenziale soprattutto nella resa delle basse frequenze. Tuttavia il bello deve ancora venire perché, dato che l’appetito vien mangiando, ci siamo spinti oltre collegando la cuffia al nostro amplificatore bilanciato Master 9 di Audio-GD. Se prima avevamo solo potuto intuire le capacità riproduttive della nuova top di gamma, ora grazie al pilotaggio in bilanciato e alla maggior raffinatezza riproduttiva, riusciamo renderci conto del concreto passo avanti che è stato fatto con questo nuovo progetto denominato appunto HD 800 S. La nuova cuffia si presta finalmente all’ascolto di svariati generi musicali. I dischi di musica rock ed elettronica vengono affrontati e riprodotti senza alcun timore reverenziale e senza quel senso di inadeguatezza che aveva caratterizzato la precedente HD 800. I bassi ci sono tutti cosi come la velocità nella risposta ai transienti, mentre la riproduzione consente di apprezzare senza particolari colorazioni l’intero messaggio sonoro proveniente dalla sorgente.
Certo non possiamo parlare dello stesso impatto materico nella parte bassa dello spettro sonoro che contraddistingue una cuffia come la Audeze LCD-X ma possiamo posizionare tranquillamente questa HD 800 S al pari, come prestazioni, della HIFIMAN HE-6 rilevando in più un maggior senso di equilibro nella risposta timbrica rispetto a quest’ultima, unito ad una maggiore facilità nel pilotaggio. Con questo non vogliamo definire questa nuova top di gamma come una versione addomesticata della precedente HD 800, ma riteniamo che sia più facilmente utilizzabile sia dall’audiofilo sia dal professionista più esigente. Per quanto riguarda infatti l’utilizzo professionale, abbiamo avuto modo di verificare sul campo che, allo stesso modo della precedente, anche questa nuova HD 800 S si presta perfettamente per essere impiegata in sessioni di mastering o di ascolto critico. Soprattutto se abbinata all’amplificatore bilanciato HPBA-2 S che pilota la cuffia in corrente ed è prodotto dall’italiana QES Labs su nostre precise specifiche. Più volte in passato ci siamo spinti a consigliare a diversi professionisti dell’audio americani e non, l’abbinamento tra la top di gamma di casa Sennheiser e questo amplificatore ricevendone sempre un ringraziamento per il valido consiglio fornito. Noi stessi poi in più di un occasione abbiamo usato questo combo per curare il mastering di diversi dischi ottenendo risultati soddisfacenti. Ora con questa nuova HD 800 S il cerchio si può definire completo in quanto questa cuffia ha mantenuto tutti gli aspetti positivi della precedente colmandone nello stesso tempo le lacune. Permangono quindi i punti di forza come trasparenza, velocità, soundstage, resa delle voci, degli strumenti acustici, realismo riproduttivo, ma anche capacità di individuare problemi come saturazione, sibilanti, eccessiva compressione dinamica e sbilanciamento dello spettro sonoro. Se con la vecchia HD 800 si doveva, sia pure con una certa difficoltà, tarare in qualche modo l’orecchio sulla resa delle basse, ora tutto diventa più immediato, più semplice, soprattutto se si è alle prese con un mix che ha dei problemi nella parte inferiore dello spettro sonoro. Il pilotaggio dell’HPBA-2 S in bilanciato, in corrente e con una curva di impedenza in uscita che ricalca esattamente quella espressa dalla cuffia, dona alla HD 800 S il massimo delle potenzialità non facendoci per nulla rimpiangere la vecchia top di gamma e permettendoci così di essere molto più confidenti nella fase di mastering o di ascolto critico di un brano. Si tratta a nostro avviso di un’importante serie di fattori che giocano a favore di tutti i professionisti dell’audio, specialmente di quelli che sono alla ricerca di un sistema di riferimento per il loro impianto cuffie dove la HD 800 S nella configurazione da noi utilizzata, la gioca da padrona offrendo grandi soddisfazioni.
Conclusioni
Siamo convinti che questa nuova HD 800 S costituisca il perfetto punto di contatto tra il mondo audiofilo e quello professionale dell’audio. Non è una cuffia che vuole invadere il territorio delle migliori ortodinamiche, ma è sicuramente un prodotto che, se messo nelle condizioni di esprimere il suo potenziale, può tranquillamente dire la sua. Come tutti i migliori prodotti commercializzati dalla Sennheiser, la HD 800 S ha un’ampia scalabilità in termini di prestazioni pure, soprattutto se abbinata al giusto amplificatore. Come abbiamo avuto modo di sentire durante la lunga prova d’uso, essa scalza a pieno titolo la vecchia HD 800 dal trono di regina della cuffie dinamiche andando a colmare buona parte delle lacune che il precedente modello aveva evidenziato. Se dovessimo ricorrere ad uno slogan per classificare questa nuova top di gamma di casa Sennheiser, oltre al già citato plug and play, potremmo dire che il piacere di ascolto incontra la precisione. Certo per il prezzo a cui viene venduta magari non la possiamo definire una cuffia per tutte le tasche anche in considerazione del fatto che, comunque per suonare a dovere, esige attorno a sé la creazione di una catena riproduttiva di un certo livello sia in termini qualitativi che monetari. Ma a volte nella vita bisogna osare e noi senza timore ci mettiamo nella posizione di consigliarla vivamente sia agli audiofili che ai professionisti più esigenti. Ben fatto Sennheiser!
Opinione
Se devo essere sincero dopo l’acquisto della Audeze LCD-X e dell’Audio-GD Master 9 avevo smesso di utilizzare la HD 800 e l’HPBA-2. Mi trovavo infatti con un sistema di ascolto che soddisfaceva ampiamente le mie esigenze lavorative. Tuttavia dopo la circolazione in rete dei primi articoli riguardanti le modifiche alla HD 800 e soprattutto dopo la notizia ufficiale della commercializzazione da parte della Sennheiser di una versione riveduta e corretta della loro top di gamma, ho voluto riprendere in mano ciò che per un po’ avevo accantonato. Ho così fatto aggiornare il mio amplificatore HPBA-2 alla versione S e appena sono entrato in possesso della HD 800 S mi sono dovuto ampiamente ricredere cadendo nel classico amore a primo ascolto perché questa nuova top è riuscita davvero a migliorarsi sotto tanti punti di vista. La collocazione degli strumenti all’interno della scena sonora è molto molto precisa così come l’ampiezza del soundstage e la neutralità del messaggio sonoro. Il combo HD 800 S/HPBA-2 S è davvero micidiale per la performance che fornisce e sinceramente credo sia difficile poter fare di meglio almeno per quanto riguarda l’uso di un amplificatore bilanciato dual mono a stato solido abbinato alla nuova ammiraglia di casa Sennheiser. Anche una prova effettuata con un Woo Audio WA5 amplificatore a valvole pesantemente modificato ha offerto un ascolto molto coinvolgente ed emozionante confermando cosi la bontà del prodotto. Per questo considero la HD 800 S una cuffia notevole, anzi la miglior cuffia dinamica attualmente acquistabile sul mercato. Certo non garantisce l’impatto materico in basso di una LCD-X o una fluidità sui medi di una LCD-3F, ma rientra a pieno titolo nella mia dotazione di strumenti per le sessioni di mastering e quelle critiche di ascolto, unendo il piacere di ascolto alla precisione. Due concetti che riassumono in pieno le caratteristiche della HD 800 S e che creano finalmente un punto di contatto tra mondo audiofilo e quello professionale.
Giudizio
- Scoring110
- Qualità sonora [1]
9 - Valore economico [2]
9 - Misure [3]
9 - Qualità costruttiva [4]
10 - Versatilità [5]
9 - Giudizio complessivo
9
- 1. La qualità sonora è davvero ottima
- 2. Il valore dell’apparecchio rapportato al prezzo è molto buono
- 3. Le misure dichiarano valori decisamente molto buoni
- 4. La qualità costruttiva e l’estetica dell’apparecchio sono ottime
- 5. La versatilità è ad ampio raggio nel mondo delle cuffie