SPL Phonitor 2
Prova amplificatore cuffie
Introduzione
Nel mondo dell’audio professionale le cuffie sono sempre state uno strumento di lavoro piuttosto determinante soprattutto nelle situazioni in cui le condizioni acustiche ambientali non erano delle migliori. Le cuffie professionali poi hanno in genere una timbrica poco musicale in quanto la loro funzione principale dev’essere quella di monitorare nella maniera più lineare possibile la sorgente che il fonico o l’ingegnere del suono stanno ascoltando al fine di apportare tutte le correzioni timbriche necessarie.
Spesso e volentieri però le cuffie in ambito professionale vengono pilotate da amplificatori di modesto livello, sia dal punto di vista qualitativo, sia dal punto di vista della potenza intrinseca erogata. Sono poche o davvero pochissime le situazioni in cui un fonico o un ingegnere del suono può godere di un amplificazione dedicata, costruita con componenti di qualità ed alla quale possa completamente affidarsi. Noi di HDPhonic abbiamo sempre creduto che l’utilizzo di cuffie di alta qualità, se usate come ascolto di riferimento ed ulteriore controllo, possano costituire per il sound engineer una sorta di microscopio con cui scoprire quanto sta accadendo all’interno di un brano musicale. Molto spesso però un paio di cuffie, per quanto ottime, non è sufficente e non basta perché in questi casi, per raggiungere risultati di rilievo, diventa assolutamente cruciale il modo in cui tali cuffie vengono correttamente interfacciate. Ci riferiamo in particolare ad operazioni che riguardano l’identificazione dei rumori di fondo, dei click e delle possibile distorsioni alle alte frequenze, oppure l’equilibrio tonale e timbrico, oppure ancora il posizionamento preciso degli strumenti all’interno della scena sonora. Per far suonare adeguatamente una cuffia professionale ci vuole quindi un amplificatore dedicato. Va rilevato tuttavia che quelli nati con tale scopo sono davvero pochissimi. Tra questi troviamo un prodotto che nella sua versione iniziale ha riscosso un grosso successo e non solo tra i professionisti. Si tratta del Phonitor, amplificatore per cuffie della SPL dotato di funzioni difficilmente trovabili su prodotti consumer. Sound Performance Lab, o SPL, è infatti una azienda tedesca che produce apparecchi professionali per gli studi di registrazione e mastering, come console e processori di segnale. Dopo il grande successo della prima versione del Phonitor e dopo le pressanti richieste da parte dei numerosi utilizzatori, SPL ha fatto uscire di recente una versione aggiornata e migliorata del suo prodotto: il Phonitor 2.
Design
Il Phonitor 2, una volta estratto dal suo involucro, ci ha stupito per l’impeccabile qualità costruttiva e l’ottima progettazione. Tutto è facilmente predisposto con un design decisamente molto bello. Le manopole, gli interruttori e la presenza di una coppia di VU meter regalano all’apparecchio un look decisamente professionale. La sua particolarità risiede nella tecnologia a 120 volt già impiegata da SPL su altri suoi prodotti. Mentre la maggior parte delle apparecchiature audio funziona con variazioni di voltaggio di ± 15 volt o ± 18 volt, le apparecchiature di fascia alta della SPL, Phonitor 2 compreso, funzionano a ± 60 volt. Il vantaggio principale di questo approccio progettuale è un valore di headroom decisamente più elevato e una maggior naturalezza nell’ascolto anche ad alti livelli di pressione sonora. In effetti gli op-amp del Phonitor 2 raggiungono una gamma dinamica che all’uscita cuffia è di 134 dB con un livello massimo di ingresso all’amplificatore di ben +32,5 dBu. Sul pannello frontale troviamo tutta una serie di controlli.
A sinistra l’indicazione Matrix racchiude 3 differenti controlli, come il controllo di Crossfeed, quello di Center e quello di Angle che permettono di simulare una riproduzione tramite altoparlanti modificando in cuffia la percezione dell’immagine sonora stereo tramite variazioni temporali e di frequenza. Il tasto Source permette poi di selezionare i diversi ingressi del Phonitor 2. Il tasto Output consente invece di indirizzare l’uscita del segnale audio alle cuffie o alle uscite posteriori, mentre il tasto Solo consente di sentire separatamente il canale sinistro, quello destro o entrambi. Infine Il tasto Phase contraddistinto dal simbolo Ø consente di invertire la fase su uno dei singoli canali sinistro o destro. Al centro del pannello frontale troviamo la grande manopola per regolare il volume delle cuffie e degli altoparlanti esterni. Sulla parte destra del pannello frontale troviamo poi la coppia di VU meter che abbiamo notato all’inizio. Sotto di essi sono presenti un tasto che consente di ascoltare in stereo o in mono e una piccola manopola che regola il bilanciamento del segnale nella modalità sinistra, destra oppure centro (mono) per ricreare una somma dei due canali. Il controllo di Laterality è invece piuttosto curioso ed unico a nostro parere. Esso consente infatti di compensare la percezione sonora di uno dei due canali nel caso ad esempio che chi utilizza l’amplificatore soffra di problemi all’udito. Completa infine il pannello frontale il tasto VU Cal che permette di calibrare la sensibilità dei VU meter a seconda dei differenti livelli del segnale in ingresso. Passando al pannello posteriore, oltre al canonico tasto di accensione e alla presa di alimentazione, troviamo due coppie di ingressi bilanciati XLR per collegare altrettante sorgenti ed una coppia di ingressi sbilanciati RCA. Il tasto Learn permette di usare in modo originale il controllo volume con un qualsiasi telecomando ad infrarossi insegnando all’ amplificatore quali sono i tasti scelti dall’utente per l’aumento e la diminuzione del volume.
Il Phonitor 2 può funzionare anche da preamplificatore. Per questo è dotato di un paio di uscite bilanciate su connettori XLR maschi a 3 poli che, oltre al collegamento di un paio di altoparlanti attivi, consente di pilotare le cuffie in bilanciato. Infine sulla parte inferiore dell’amplificatore troviamo una serie di 4 dip-switch che permettono di effettuare le seguenti regolazioni: incrementare il volume in uscita di +6 o +12 dB, portare il livello degli ingressi RCA da – 10 dbV a 0 dBu, incrementare il livello di tutti gli ingressi a +12 dB compresi quelli RCA ed infine consentire al segnale audio di passare inalterato attraverso il Phonitor 2.
Prova d’uso
Come di consueto, prima di effettuare qualsiasi test critico di ascolto, abbiamo lasciato rodare il Phonitor 2 per una settimana di fila collegandolo in bilanciato alle uscite XLR del nostro DAC Tobby della FireStone Audio. Durante la prova abbiamo voluto confrontare l’amplificatore di casa SPL con il Bryston BHA-1. A tale scopo abbiamo usato le cuffie AKG K812, le Sennheiser HD 800, HD 650 e HD 600. I brani per il test hanno compreso diversi generi musicali con differenti risoluzioni al fine di verificare le capacità soniche e timbriche complessive dell’apparecchio. Sin dal primo ascolto il Phonitor 2 ci ha colpito per quella timbrica neutra che ogni prodotto professionale serio dovrebbe avere. Si tratta infatti di un amplificatore che non toglie od aggiunge praticamente nulla alla sorgente. Pilotando la AKG K812 in sbilanciato l’amplificatore ha mostrato una generosa dose di autorità con bassi più corposi in un abbinamento che fa del Phonitor 2 il compagno ideale della AKG per un ascolto lineare, coerente, analitico e di rilievo perfettamente indicato ai professionisti dell’audio. Sia la K812 che la HD 800 hanno poi permesso in modo piuttosto semplice di capire il collocamento degli strumenti all’interno della scena sonora. Il Phonitor 2 fornisce infatti un immagine stereo ben precisa e dalla buona spazialità. I transienti su entrambe le cuffie sono messi in risalto per precisione, senso del ritmo e velocità, in particolar modo alle frequenze basse e mediobasse. La HD 800 viene pilotata anch’essa con autorità ma essendo una cuffia ad impedenza più alta della K812, se collegata in sbilanciato, risulta leggermente meno efficace nella resa. A questo proposito, una delle novità del Phonitor 2 rispetto alla prima versione è proprio quella di poter pilotare le cuffie in bilanciato. Spinti quindi da una forte curiosità, ci siamo procurati un paio di adattatori XLR femmina per poter connettere le nostre Sennheiser con il nostro cavo bilanciato alle uscite posteriori XLR maschio presenti sul Phonitor 2. Selezionando sul pannello frontale l’uscita altoparlanti e collegando per prima la HD 800 siamo rimasti decisamente sorpresi in positivo dal binomio tra amplificatore e cuffia. La resa del Phonitor 2 in bilanciato, sale di un ulteriore livello e garantisce all’ammiraglia di casa Sennheiser un pilotaggio che non ci fa rimpiangere quello effettuato con il nostro riferimento, ovvero con l’HPBA-2 S. Il timbro neutro e leggermente virato verso il caldo del Phonitor 2 aiuta a mitigare un po’ il carattere brillante della HD 800. La dinamica è davvero coinvolgente con bassi profondi ed equilbrati, con medi ed alti che risultano più naturali, in una resa tonale più ampia rispetto a quella espressa da altri abbinamenti.
I vantaggi della tecnologia a 120 volt si percepiscono tutti. Anche ad alti livelli di pressione sonora la timbrica sia dell’amplificatore che delle cuffie non subisce particolari variazioni e non fa avvertire alcuna fatica all’ascolto anche con buone dosi di volume e di potenza. In bilanciato comunque il Phonitor 2 ci è parso più a suo agio con cuffie dal suono leggermente più aperto come la HD 800 e la HD 600. Con la HD 650, ugualmente in bilanciato, il Phonitor 2, pur mostrando un buona sinergia, non è stato allo stesso livello della HD 800 e della HD 600. La HD 650 dal canto suo ha mostrato invece di rendere al massimo con il BHA-1 in bilanciato. Il Bryston rispetto al Phonitor ha un impatto ed una velocità leggermente superiori nell’articolazione dei transienti con un timbro leggermente più chiaro, caratteristiche che aiutano non poco la HD 650 a tirar fuori tutto il suo potenziale. Anche la HD 800 pilotata in bilanciato con il Bryston costituisce un binomio di alto livello ma a nostro modesto avviso l’ammiraglia tedesca rende al meglio proprio se abbinata al Phonitor 2 esclusivamente in bilanciato. Lo stesso possiamo dire della AKG K812 che ha trovato, rispetto al BHA-1, un compagno ideale proprio nel Phonitor 2. Interessanti infine i controlli della sezione Matrix che, come abbiamo riferito in precedenza, sono presenti sulla parte sinistra del pannello frontale dell’amplificatore e che hanno lo scopo di emulare un ascolto tramite altoparlanti in cuffia, permettendo all’ingegnere del suono di avere un idea più precisa, sia del posizionamento dei vari strumenti, sia dell’ampiezza della scena sonora. A onor del vero nel nostro test di ascolto, pur trovando tutte queste funzioni un aggiunta sicuramente interessante, abbiamo preferito concentrarci nel valutare il Phonitor 2 semplicemente come amplificatore per cuffie nudo e crudo confrontando la sua resa sonora con diverse cuffie e con altri amplificatori di pari livello.
Conclusioni
Il Phonitor 2 è un prodotto estremamente valido, ben suonante e ben costruito. Può fornire non solo al professionista, ma anche all’appassionato più esigente un ascolto di riferimento per le numerose funzioni e per il tipo di tecnologia implementate. Non è necessario poi avere in dotazione cuffie di alto livello perché anche la HD 600, che ha un costo relativamente basso, fornisce prestazioni degne di nota soprattutto se collegata in bilanciato. Va detto tuttavia che il pilotaggio in bilanciato attraverso i connettori XLR posti sul retro del Phonitor 2 non è poi cosi semplice ed immediato come si potrebbe pensare. Inoltre esso è certamente meno comodo e pratico rispetto agli ingressi frontali forniti da altri amplificatori. In più sono richiesti degli adattatori in quanto la maggior parte dei cavi cuffia bilanciati sono terminati con dei connettori XLR maschi a 3 poli. A parte queste modeste limitazioni, possiamo sicuramente concludere che sia i professionisti della produzione musicale, sia i grandi appassionati dell’ascolto in cuffia, dovrebbero avere il Phonitor 2 nella propria lista di amplificatori per cuffie. Le sue caratteristiche e la sua resa sonora lo mettono infatti su un di un piano a se stante rispetto ad altri prodotti. Per HDPhonic il Phonitor 2 è altamente consigliato.
Opinione
Voglio essere sincero. Se non avessi già l’HPBA-2 S per pilotare in bilanciato le HD 800 prenderei all’istante il Phonitor 2. L’abbinamento con la cuffia top di casa Sennheiser mi è piaciuto davvero molto e non avrei alcun tipo di problema ad usare questo combo anche per delle sessioni di mastering. È davvero impressionante come il Phonitor 2 riesca a mantenere la timbrica inalterata anche ad alti livelli di pressione sonora non mostrando alcuna fatica ed alcun problema nel restituire tutta la dinamica presente nella sorgente o nel brano che si sta ascoltando. Gli unici appunti che mi sento di fare sono, da un lato la scomodità del collegamento bilanciato per cuffia sul pannello posteriore con la necessità di impiegare degli adattatori, dall’altro, forse, l’esigenza di una maggior potenza con le cuffie ad alta impedenza. Ma in fondo in fondo questi sono solo piccoli peccati veniali che non intaccano di certo l’altissimo livello costruttivo e sonico dell’apparecchio destinato a diventare uno dei nuovi riferimenti in ambito professionale. Ben fatto SPL!
Giudizio
- Punteggio110
- Qualità sonora [1]
10 - Valore economico [2]
8 - Misure [3]
10 - Qualità costruttiva [4]
10 - Versatilità [5]
9 - Giudizio complessivo
9
- 1. La qualità sonora è davvero ottima in particolare in bilanciato
- 2. Il valore economico dell’apparecchio rapportato alla qualità è decisamente buono
- 3. Le misure mostrano una linearità ottima su diversi parametri
- 4. La qualità costruttiva e l’estetica sono davvero di alto livello
- 5. La versatilità è ad ampio raggio e raggiunge il culmine in bilanciato